lunedì 17 luglio 2017

Lenti a contatto



Una gara, una bella gara per mettersi in pace con se stessi e chiudere il conto con tutti gli strascichi di due anni di infortuni.
Gara inquadrata  da una vita, non a caso l'avrò corsa almeno una dozzina di volte.
Il giro del Lago del Moncenisio. Chissà come mai, bella com'è, non la fanno in 50000.....forse veramente la gente corre per andare dietro ad un salame o ad una velocità che non ha significati propri....non me lo spiego...li sopra è il Paradiso.
Ci sono gia andato un mese fa a fare questo giro. Allora c'era la neve, mi ero divertito tantissimo a tentare di caderci sopra.
Dalle 6 del mattino iniziano a partire tutti i whatsapp dei compagni di squadra che sono gia in viaggio....è il momento. Si va.
Arriviamo che sono quasi tutti li.....tardi. Chissà come mai, in certe situazioni, viene voglia di abbracciare tutti....beh, quasi tutti.
Il tempo che sembrava sufficiente per attuare ogni procedura con la massima calma, sembra diventare troppo poco non appena preso atto della grossa sorpresa del chip da mettere nelle scarpe.
Quell'ora, passata prima della partenza, sembra gia troppo poco, rispetto quanto ce la vorremmo godere.
Foto di gruppo sul prato. Due o tre allunghi non appena si vedono 5 metri liberi.
E' gia ora di partire.
E si è subito in discesa, per pochi passi 10 al massimo, si è con i primi.
Guarda di qua, guarda di là. Il ritmo è preso.
Passa Alessio, passa Corrado. Prima cascatella che fa venire voglia di fermarsi e non è nemmeno passato un km.
Passa Gianluca e va, passa Federica e va.
Arrivano Grazia e Max e sto li con loro. Bello andare a quel ritmo.
Tanto so che mi alleno 40 minuti per volta, a minuti dovrò tirare i remi in barca.
Mollo un po' , Max va via....Ilaria arriva ed è gia troppo avanti.
La discesa è troppo poca, si sale già. Sarebbe bello guardare il lago ma, se non faccio attenzione, questa ragazza della Podistica mi butta sotto
Mucche che mangiano, mucche che guardano.
In salita devo mettere il massimo della prudenza...arriva Francesco e mi lascia li, commentando  la mia chioma.
Lo vedo farsi piccolo.
Il rifornimento....mai. Dovessi morire, non mi fermo.
Tra un po' finisce la salita. Finita, in discesa potrò divertirmi.
Prendo qualcuno, tiro da matti il tratto in salita dopo per non farmi riprendere gia subito...che c'è tempo.
Turisti che non capiscono.
Il tratto della diga non mi è mai piaciuto, porta in se la preoccupazione per il sentiero che porta sulla stradone.
Che arriva come una mazzata.
Il GPS mi segna un km alla splendida velocità di 8'24" e, per un paio di tratti, mi vedrà come se fossi stato fermo.
In effetti.....
Mi prende (e semina all'istante) Antonio S.
Arriviamo al traguardo, và.
E al traguardo ci arrivo davvero....in condizioni nemmeno tanto schifose.
Ma va molto bene così....l'anno scorso fu un mezzo dramma.
Perchè, quando uno è contento, si gode di più il pic-nic...




P.S. Cosa c'entra il titolo con tutto ciò?
Mi spiego: dovendo metter gli occhiali da sole ed essendo assai miope , la mattina ho perso mezz'ora davanti allo specchio cercando di mettermi le lenti a contatto....che non mettevo da tre anni.
Il ritardo nell'arrivare su è dovuto a quello.....

2 commenti:

  1. Di questa gara sento solo parlare bene anzi ..benissimo! In effetti solo il posto è di per sè fantastico..

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  2. ....e poi ci andiamo in 4 gatti....mah...

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