domenica 2 dicembre 2018

Quel che manca

Fine anno 2018.
Ginocchia che funzionano, più o meno.
Gambe che mi sostengono.
I miei 40 minuti quotidiani di corsa, attualmente con un collega/amico che rende tutto l'allenamento migliore,  a partire dal fatto che almeno non parlo da solo...
Diciamo che,  qualche mese fa,  sarebbe stato il massimo che potessi sperare.
Però.....però...  
.... l'autunno, le gare belle,  gli amici contenti......e io qui a contare i passi per risparmiare le cartilagini...
Pensieri vari...
Forse conviene spendersi gli ultimi millesimi condrali per prepararmi qualcosa.
Un qualcosa di bello,  che mi dia la motivazione per fare una bella preparazione.
Che mi faccia studiare per me le strategie che,  di solito,  studio per altri.
Che mia dia la felicità e l'elettricità che si provano percorrendo gli ultimi metri che ti portano al traguardo.
Che mi faccia portare orgoglioso uno di quegli orribili patacconi che spacciano come medaglie,  alla fine delle gare.

Poco tempo per pensarci,  vorrei partire subito,  scrivere un programma di massima,  trovarmi una squadra.....ricominciare e andare a prendere....quel che manca

lunedì 29 ottobre 2018

Dell'autunno e della pioggia...


"in fondo, l'autunno è un'estate senza zanzare."

Ogni tanto, un pettorale addosso bisogna metterselo.
Cercare una bella gara da qualche parte,  un posto nuovo per uscire dal solito giro.
E poi goderselo.
I colori, i profumi della stagione. L'aria più umida.
I princìpi ci sono sempre tutti. Tutte le migliori intenzioni che mi hanno portato ad Alba, distante un pugno di km da quelle colline delle quali sono (un po') originario.
Settimane a sognare i colori gialli delle vigne dopo la vendemmia.
I paesaggi, colline a perdifiato.
Poi succede che, la notte prima, dopo 4 mesi di siccità, inizi piovere.
E addio a tutto. Per dire...anche alla possibilità di fare una gara decente.
Già nella notte capisco  tutto... ben oltre il presagio.
Al mattino, la strada che porta alla gara pare un corso d'acqua....

"Così nascono le imprese mitologiche"

In fondo io sono nato in campagna, a correre nel fango ci sono abituato.
e poi le scarpe da trail non ce le ho più, devo aspettare l'offerta buona su internet..
Serve giusto un cappello, per i miopi è una tortura correre sotto l'acqua...
Due manicotti, per metterci dentro i cubetti di parmigiano che lo sponsor regala alla partenza...mica vorremo buttarli via?

"pistapauta per natura"

e poi la gara parte....due km di giri che non capisci....poi si sale.
La cara Sarah, che il talento ce l'ha, mi semina subito. Adieu
Scalinata e sentiero fangoso......dramma e senso di inadeguatezza.
Ma cammino sull'erba ed esco.....poi succede l'apocalisse......400 metri di discesa ripidi,  fangosi e scivolosi.
Praticamente la Mausefalle di Kitzbuhel con il fango al posto della neve...
Il panorama non si vede, in compenso si sentono le culate della gente...
Alla fine della discesa sono diventati tutti marroni.
Io no,  come Tarzan, tra un filare e l'altro.
Certo, è uscito un km in 12'....

"Niente, cerchiamo di arrivare per pranzo......."

Seguono salite dolci dove supero decine di persone, discese fangose dove vengo superato e staccato dalle stesse persone che avevo preso prima (a fatica).
La ricerca continua di pozzanghere per pulire le scarpe.

"ho pure la lavatrice fuori uso, come pulisco tutto sto fango dagli abiti?"

A malincuore, salto il ristoro a base di Vino....finisce ancora che mi faccio male in discesa.
Scendiamo, siamo quasi ad Alba...figo l'asfalto.
Due ore tonde. Anzi, no. Due ore e un minuto.
Oggi fa figo riempirsi la bocca parlando di resilienza.

"Non c'è resilienza se ti diverti..."

Franchino è gia arrivato, Ila è gia arrivata, Eddy è gia arrivato.....tutti sono gia arrivati. 
Ma si, sono anche stati gentili ad aspettarmi.
Il dopo gara  è meglio....
Diciamo che ho una lunga esperienza di ristori fatti con frutta marcia e biscotti del discount...ho cognizione di causa, ecco.
Poi ho visto pasta party meravigliosi per 5 euro. Spesso.
Infine c'è questa cosa qua, mega pranzo in palazzetto dello sport, mangiando strabene e bevendo a volontà.
Applausi e abbracci ad ogni premiazone, che chi è uscito indenne dalle sabbie mobili se li merita.
Bei sorrisi,  belle notizie.
E tutti felici,  a fare le foto con le medaglie al collo..

"Muttley era avanti anni luce"

Il prossimo anno ci cerchiamo qualcos'altro, d'accordo?

L'autunno per chi corre è bellissimo.

lunedì 7 maggio 2018

Gli infortuni, quelli belli....

Diciamo che negli ultimi tempi sono diventato piu fatalista.
Il ginocchio, dopo due infiltrazioni, tantissimo ghiaccio (e scarpe nuove con le quali mi trovo da Dio), mi sta dando un po' di tregua.
Fatalista perchè so che è una piccola pausa e che, prima o poi, tornerà a degenerare come stava facendo prima.
Diciamo anche che sto tirando le somme di questa carriera ultratrentennale.
La considerazione è che non so,  ne saprò mai,  dove avrei potuto arrivare senza anni di fermo per tendiniti,  piriforme,  edemi vari,  condromalacie,  bandelette, ecc ecc.
Ecco,  sommato tutto quanto….sono stati anni buttati via.
E anni di inizi da zero.
Quindi,  prima che succeda qualcos'altro (e, chiaramente , succederà), sto cercando di gestirmi questa pseudo forma per fare allenamenti così...giusto per vedere cosa riesco a fare senza spaccarmi. In pratica, faccio a 50 anni quello che avei dovuto fare a  20..
Fa un po' ridere ma,  ogni tanto,  un po' di finta gioventù non fa male.
Non con velocità da paura (non sono mai andato avanti), però con impegno forte…per quella mezz'ora quotidiana che riesco a permettermi.
Morale della favola.....i 1000 sono riuscito a farli...un paio di giorni e sono partito per una serie di 300 e.......sono fermo da tre giorni.
Meravigliosa fitta al retrocoscia sinistro, una di quelle coltellate che fanno sentire vivi...anche troppo...
Per tutta la la mia vita, una cosa così mi avrebbe rovinato l'umore per una stagione intera....ora invece penso alla mia testa ancora "calda" e mi viene un po' di rimpianto per non averle fatte prima, cazzate simili.
E adesso? Niente....ghiaccio sul muscolo, ghiaccio sul ginocchio e curiamoci in fretta....mi è venuta voglia di tirare dei 1000 in salita...

martedì 13 febbraio 2018

Il centottantaequalcosa… .

Le gambe di pastafrolla dopo un km.
La sensazione di sovrappeso anche ai mignoli delle dita.
Il fiatone.
Le persone di ogni età,  sesso e forma fisica…molto avanti.
Il cardio con numeri altissimi.
La fatica.
L'amico fotografo che manco ti conosce per quanto sei sfatto.
Il sole.
La strada sempre impegnativa.
La soddisfazione di essere lì.
Chissà quanto potrà durare l'azione dell' acido ialuronico?
Quante mattinate così ci saranno ancora?
Noi che corriamo,  magari non tutti,  abbiamo bisogno di questa cosa qua.
Che sia fatica,  che sia esserci.
Di pensare che,  se ci si allena meglio,  si possono limare 10 secondi e arrivare centottantesimi.
Quando si sta fermi manca poi quello,  quel centottantunesimo posto che magari non si racconterà ai posteri,  ma è come trovare scritto da qualche parte che si continua a fare quello che ci piace.

martedì 23 gennaio 2018

L'inverno del GPC

Non è che mi sia messo ad andare per sigle.
Solo che scriverlo per intero nel titolo pareva brutto.
GPC sta per "Giro picie corto".
Piccolo giro, di 5,5 km, che riesco a fare nelle pausa pranzo.
Giro che passa dalla statale e, anche se adesso non ci sono quasi più, il nome dato per la presenza delle professioniste è rimasto.
Quel giro riesco a fare. L'unico giro che il ginocchio malandato mi lascia fare con una certa continuità....e poi finisce che, come sempre, mi ci affezioni , ragion per cui non ne faccio altri.
La sfilza dei GPC sulla pagina di Garmin Connect si sta facendo lunga e, in fondo , non è nemmeno una brutta notizia; piuttosto che non fare nemmeno quello,  va bene.
Sto comunque cercando, senza molta convinzione, una qualche strada medica per  poter allungare.....intanto sono già identificati e testati i percorsi Medio e Lungo, sempre di marca GP......speriamo tanto..
Da quest'anno non sono nemmeno più tesserato per la squadra per la quale correvo da 10 anni, l'obbiettivo non è più una gara, non è più  niente. E' solo cercare di contenere questa degenerazione e uscire  fuori a correre con qualsiasi tempo (e tempi), come faccio da 34 anni.
Si spera.