lunedì 29 settembre 2014

Riassunto di 30 anni - 3 - Dal salame al deserto

Qui va a finire che, a parlare di cose risalenti a 30 anni addietro, mi farò la figura da vecchio e noioso.....ma tant'è.
Il movimento podistico di quei tempi era di livello molto ma molto superiore.
Sia a livello di prestazioni che di praticanti.
Per fare degli esempi, l'allenamento in pista con il medio fatto a 3'10" non era raro.....
Si potevano trovare gare molto frequentate in tre paesi confinanti.....c'era l'onda lunga della Stratorino dei 50000. In seguito non ci sarebbe stata una  manifestazione altrettanto partecipata.
Ovviamente il tutto in un'atmosfera folcloristica a dir poco esagerata, molto favorita dal fatto che in certe situazioni c'era veramente da fare la spesa per una settimana.
Ricordo nitidamente una famiglia farsi i 15km di una Stratorino, sotto la pioggia e con due borsoni a testa pieni di vasetti di yogurt.
Ora siamo nel 2014 . Le gare si contendono quei  2 o 300 partenti. Mediamente in la con gli anni.
Cos'è successo nel frattempo?
Molte cose. Su tutte la voglia di non cambiare niente.
In fondo una volta ci si accontentava tutti di un salame di bassa categoria e si andava tutti allegri a fare il giro di qualche quartiere dormitorio o di qualche zona industriale (quando andava bene).
Però poi  il giro era  sempre lo stesso e cominciava ad andare bene solo ai premiati.
Le prime generazioni cominciarono ad invecchiare....sarebbe servita un po' di attività giovanile, o qualche manifestazione più ad ampio respiro per attrarre nuove generazioni.
Invece poco di una (con varie scuse) e guerra senza  confine  alle altre, di fatto cominciando a segare il ramo sul quale si stava seduti.
Intanto le  cerimonie di premiazione erano sempre eterne.....
Ogni tanto nasceva qualche gara diversa, di bel percorso e buona organizzazione. Che però, per vari motivi, andava  buca e durava solo un anno o due al massimo.
Le categorie più giovani  cominciarono a venire soppresse e/o accorpate.
Niente.
Se  una volta era semplicissimo iscriversi, diventò un passaggio burocratico e comunque, da allora, fu quasi impossibile iscriversi il giorno di gara.
In cambio di cosa? Ne avrà beneficiato qualcuno?
Ad un certo punto, la gente che correva cominciava ad essere poca.
Che si fece? Minacce di squalifica a chi correva gare di altre federazioni, non competitive o simili....
Comunicati minatori, mail sgradevoli...
Altra gente in meno.......
E siamo arrivati qua, in un periodo in cui molta gente gareggia ancora, ma preferisce dedicarsi ad altro, alle gare  particolari, ai trail, agli eventi,
Certo che si corre ancora molto. I parchi sono pieni, correre è bello e costa poco.
Ma tutto quel movimento che c'era quando ero agli inizi è perso per sempre.
Per colpa di chi ha pensato per 30 anni che bastasse un salame ed ora da la colpa al mondo quando vede un deserto.



mercoledì 17 settembre 2014

Riassunto di 30 anni - 2

Questo nickname con poco senso, da dove arriva?
La storia è un po' lunga......diciamo dei primi anni '90.
All'imbocco del parco, più o meno dove ancora oggi mi ritrovo con gli amici della corsa, dimorava uno di quei personaggi che la società rende e poi chiama barboni.
Contrariamente a molti altri, era molto socievole, magari faceva qualche discorso un po' strano, ma parlava con tutti. Tutti quelli che lo ascoltavano.
Il fatto che molta gente corresse un po' lo stupiva. Però osservava affascinato.
Dopo qualche tempo lo si poteva vedere con una tuta sgualcita e un paio di scarpe sfondate mentre faceva 4 passi di corsa.
Un giorno passò vicino a lui un gruppetto di gente che"andava". Uno di questi, fiero del fatto di aver vinto qualche gara (quando i più forti non c'erano), fece una battuta a dir poco infelice.
Ci rimase un po' male. A quelli che avevano sentito, lasciò sentire solo più un "adesso vedrai".
Con un altro paio di scarpe cominciò a correre tantissimo, a fare ripetute, corti veloci.
Tutto senza cronometro e nemmeno orologio. Solo dando il massimo, per settimane.
Un giorno mi chiese se ci fosse a breve una  gara nei paraggi e se ci fossero stati "tutti".
La gara c'era eccome, di 12km e passava proprio di li.
Si mischiò agli altri alla partenza e si mise davanti a quello che l'aveva preso in giro.
10km, voltandosi di continuo e sorridendo. Al decimo si fermò e lo salutò con la mano: "adesso vai pure". L'altro ci rimase male, probabilmente non lo raccontò a nessuno.
Qualche tempo dopo mi raccontò tutto soddisfatto l'impresa....."per lui io sarò sempre un barbone, ma per me e per chi ha visto, lui sarà sempre un minchione".
"Meno male che mi sono evitato un soprannome allora...."
"ma per me ce l'hai da tanto....sei quello che fa sempre avantindrè ...."
Ecco qua......
Anni dopo lo si poteva vedere girare per le vie del centro, messo molto meglio di prima.
Un occhiolino veloce e il "barbone" salutava contento, il minchione forse aveva rimosso... :-)
Avantindrè ricorda ancora......


Riassunto di 30 anni -1

Come scrivevo qualche post fa, sono un podista, amatore, runner o tapascione che dir si voglia da 30 anni.  Tondi tondi.
Di tutte le cose che vorrei raccontare di questi 30 anni, promettendo di farlo, mi sembra più logico cominciare dalla base. Le scarpe!
Banale, no? Però, intanto, se sono riuscito a correre così tanto, parte del merito va alla scelta delle scarpe. Allo stesso modo, alcuni periodi di fermo sono stati per colpa di quelle.
Non farò una recensione, il tripadvisor delle scarpe non credo che esista.
Piuttosto, considerando un po' più di una scarpa all'anno, un elenco....eccolo:
9 paia di Mizuno
9 paia di Nike
5 paia di Adidas
1 paio di Puma
7 Paia di Asics
6 paia di Saucony
Mancano un paio di marche ed avrei fatto l'en plein.
Menzione speciale per 4 di queste, ormai fuori produzione:
Le Adidas TRX runner che mi portarono a fare un tempone in allenamento mai più uguagliato, un autunno di tanti anni fa.
Le Saucony Grid Sensation, innovative e indistruttibili, ancora da qualche parte nel mio garage.
Le Mizuno Mercury, sicuramente le migliori scarpe per impostazione, peso, comodità e   costruzione.
Le Nike Triax TC2, splendide ed elastiche scarpe intermedie.
Le altre sono state compagne di strada, a volte affidabili, a volte deludenti.
Come ogni compagno di strada, del resto.