Le gambe di pastafrolla dopo un km.
La sensazione di sovrappeso anche ai mignoli delle dita.
Il fiatone.
Le persone di ogni età, sesso e forma fisica…molto avanti.
Il cardio con numeri altissimi.
La fatica.
L'amico fotografo che manco ti conosce per quanto sei sfatto.
Il sole.
La strada sempre impegnativa.
La soddisfazione di essere lì.
Chissà quanto potrà durare l'azione dell' acido ialuronico?
Quante mattinate così ci saranno ancora?
Noi che corriamo, magari non tutti, abbiamo bisogno di questa cosa qua.
Che sia fatica, che sia esserci.
Di pensare che, se ci si allena meglio, si possono limare 10 secondi e arrivare centottantesimi.
Quando si sta fermi manca poi quello, quel centottantunesimo posto che magari non si racconterà ai posteri, ma è come trovare scritto da qualche parte che si continua a fare quello che ci piace.
martedì 13 febbraio 2018
Il centottantaequalcosa… .
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